L’inflazione è tornata a essere un tema centrale nella nostra vita economica e sociale come non succedeva da 40 anni. Dopo un lungo periodo di stabilità dei prezzi, l’inflazione è esplosa nella zona euro all'inizio del 2021, raggiungendo un picco dell'11% a metà del 2022, per poi calare a metà 2024 a valori considerati quasi normali. Questo fenomeno ha riacceso un dibattito sopito da tempo: da dove origina l’inflazione? Oggi questa domanda è tornata a essere una delle più frequenti nell'opinione pubblica e nei dibattiti economici.
Inflazione: una Preoccupazione Globale ma Mal Compresa
Quando l'inflazione accelera, diventa rapidamente una delle preoccupazioni principali per la popolazione mondiale, superando altre tematiche sociali come povertà, criminalità, disoccupazione e corruzione. Nel settembre 2021, solo il 7% della popolazione mondiale considerava l'inflazione la sua preoccupazione maggiore. Due anni dopo, con il fenomeno in rapida crescita in vari paesi, l'inflazione è diventata la principale preoccupazione per il 40% delle persone, mentre la povertà è scesa al 30%.
Ciò che rende interessante il fenomeno dell'inflazione è che, nonostante sia motivo di forte preoccupazione quando si manifesta, molte persone ne hanno una comprensione limitata. Negli studi di educazione finanziaria, una domanda frequente è: "Se il tasso di interesse sul conto corrente è dell'1% e l'inflazione è del 2%, dopo un anno saremo in grado di acquistare più beni, meno beni o la stessa quantità di prima?" In Italia, oltre il 40% della popolazione risponde in modo errato o non sa. Questa domanda mira a spiegare un concetto di base: l'inflazione erode il potere d'acquisto della moneta. Gli studi internazionali di educazione finanziaria collocano costantemente l'Italia agli ultimi posti tra i paesi avanzati, e la comprensione dell'inflazione non fa eccezione, nonostante sia un fenomeno che ci preoccupa in modo particolare.
Perché l'Inflazione è un Problema?
L'inflazione preoccupa non solo perché erode il potere d'acquisto, ma anche perché viene percepita come ingiusta per tre motivi principali, tutti basati su percezioni erronee. Primo, si crede che l'inflazione riduca il nostro benessere perché i salari nominali sembrano muoversi più lentamente dei prezzi. Secondo, c'è un senso di ingiustizia, poiché si ritiene che i salari dei redditi più alti crescano più velocemente rispetto a quelli dei redditi medio-bassi. Terzo, le persone percepiscono l'avidità da parte dei datori di lavoro, credendo che le imprese aumentino i profitti facendo crescere i salari meno rapidamente dei prezzi.
Molto spesso, il pubblico accusa il governo o il "mondo del business" per la presenza dell'inflazione, ignorando le forze di mercato o le leggi economiche. Ad esempio, negli Stati Uniti, l'amministrazione di Joe Biden è stata accusata di essere la principale responsabile dell'alta inflazione, contribuendo a una diminuzione della popolarità del presidente negli ultimi tre anni. Questa percezione potrebbe anche influenzare il voto per le presidenziali di novembre 2024.
I Costi Psicosociali dell'Inflazione
Pochi percepiscono il lato positivo dell'inflazione: spesso, un'inflazione alta è associata a una bassa disoccupazione. Tuttavia, la percezione comune è che inflazione e disoccupazione si muovano nella stessa direzione e che l'inflazione sia sempre un segno di cattiva salute economica. Per molti, l'inflazione ha solo costi e nessun beneficio. Inoltre, l'inflazione porta con sé forti costi psicologici: causa stress perché, secondo la percezione comune, limita l'accesso ai beni essenziali.
Curiosamente, quando i prezzi salgono, la colpa è attribuita al governo, mentre quando i salari nominali aumentano, il merito è attribuito agli individui stessi. Pochi cittadini, ad esempio, riconoscono a Biden il merito della crescita dei salari reali nel periodo 2019-2023, preferendo vederla come il risultato dei propri meriti e sforzi personali.
Un ciclo inflazionistico lascia sempre cicatrici durature. Anche se l'inflazione accelera e poi ritorna a valori normali, come avvenuto tra il 2021 e il 2024, il livello dei prezzi rimane più alto a causa della crescita cumulata nel tempo. Questo spiega perché possiamo avere un'inflazione in calo e allo stesso tempo percepire che tutto costa ancora molto caro. Questa percezione distorta ha una spiegazione razionale: il livello dei prezzi è il risultato dell'accumulo di tassi di inflazione alti e bassi nel tempo.
L'Inflazione e la Relazione con la Disoccupazione: La Curva di Phillips
La relazione inversa tra inflazione e disoccupazione è nota come "curva di Phillips", dal nome dell'economista neozelandese che per primo identificò questa relazione nei dati. Secondo la versione moderna della curva di Phillips, l'inflazione è influenzata dal divario tra l'attività economica (o prodotto interno lordo) e il suo valore potenziale. Quando l'attività economica è superiore al potenziale, le imprese aumentano la domanda di lavoro, facendo salire i salari reali e, di conseguenza, i costi delle imprese. Questi costi vengono trasferiti ai prezzi, aumentando l'inflazione.
Tuttavia, la curva di Phillips è molto discussa in macroeconomia. In diversi periodi e contesti, i dati non supportano sempre una relazione inversa tra inflazione e disoccupazione. Questo perché l'inflazione dipende anche dalle aspettative di inflazione. Se i lavoratori si aspettano un'inflazione futura più alta, richiederanno aumenti salariali per proteggere il loro potere d'acquisto, aumentando così i costi per le imprese e, infine, i prezzi. Questo crea un ciclo auto-rinforzante in cui le aspettative di inflazione alimentano l'inflazione stessa.
Inflazione Reale e Inflazione Personale: Una Differenza Sottile ma Importante
Ognuno di noi percepisce un tasso di inflazione "personale" diverso da quello reale. Questa differenza deriva dalla nostra attenzione a determinati beni nel nostro paniere di consumo, come pane, pasta, caffè, o benzina, che consumiamo più frequentemente e ai quali prestiamo più attenzione. Se il prezzo del caffè aumenta da 1 a 1,20 euro, nella nostra mente l'inflazione è del 20%, un aumento percepito come molto alto. Tuttavia, potremmo ignorare che i prezzi di altri beni meno frequentemente acquistati, come computer, tablet, o televisori, potrebbero essere scesi. Questo riflette una visione distorta dell'inflazione basata sulle nostre abitudini di consumo.
Questa percezione errata evidenzia il concetto di inflazione come "tassa regressiva". L'inflazione erode il potere d'acquisto e colpisce più duramente le famiglie a basso reddito, che spendono una parte maggiore del loro reddito per beni essenziali come energia e alimenti, i cui prezzi tendono a crescere più rapidamente.
Le Diverse Teorie Economiche sull’Inflazione
La teoria economica offre diverse spiegazioni sull'origine dell'inflazione, ognuna delle quali si focalizza su diversi fattori determinanti:
- Inflazione Monetaria: Questa teoria sostiene che l'inflazione sia causata da un eccesso di offerta di moneta rispetto alla domanda di beni e servizi. Un esempio intuitivo è quello del gioco del Fantacalcio, in cui i bambini, avendo a disposizione più denaro, offrono prezzi più alti per i giocatori, senza però aumentare il loro potere d'acquisto reale. Questo principio suggerisce che stampare più moneta non aumenta il potere d'acquisto, ma porta semplicemente a un aumento dei prezzi.
- Inflazione Reale: Questa teoria suggerisce che l'inflazione possa derivare da aumenti dei costi di produzione o da aumenti della domanda di beni e servizi che superano la capacità produttiva dell'economia. Ad esempio, un aumento improvviso del costo dell'energia può portare a un aumento dei prezzi dei beni e dei servizi, in quanto le imprese trasferiscono questi costi sui consumatori.
- Inflazione Fiscale: L'inflazione fiscale si verifica quando gli investitori e i consumatori perdono fiducia nella capacità del governo di gestire il debito pubblico, aspettandosi che il governo debba ricorrere a "stampare moneta" per finanziare il deficit. Questo scenario può portare a un aumento delle aspettative di inflazione, innescando un ciclo di inflazione auto-rinforzante.
- Inflazione da Conflitto: Questa teoria vede l'inflazione come il risultato di un conflitto redistributivo tra lavoratori e imprese. Quando i lavoratori chiedono salari più alti per compensare l'inflazione, le imprese rispondono aumentando i prezzi per mantenere i margini di profitto, innescando così un ciclo di rincorsa tra salari e prezzi.
Finanza Personale e Inflazione: Strategie di Protezione e Opportunità di Investimento
L'inflazione ha un impatto diretto sulla finanza personale, erodendo il valore dei risparmi e aumentando i costi della vita quotidiana. Per proteggersi dall'inflazione, è importante adottare strategie di investimento che possano offrire rendimenti superiori all'inflazione. Investire in asset come azioni, obbligazioni indicizzate all'inflazione, beni immobili e materie prime può aiutare a preservare il potere d'acquisto nel tempo.
Inoltre, durante i periodi di alta inflazione, potrebbe essere utile rivedere il proprio budget familiare e identificare le spese superflue che possono essere ridotte. Focalizzarsi su risparmi a lungo termine e mantenere un portafoglio diversificato può offrire una maggiore sicurezza finanziaria in tempi di incertezza economica.
Conclusione: Capire e Gestire l'Inflazione per una Maggiore Stabilità Economica
L'inflazione è un fenomeno complesso che ha un impatto significativo su tutti gli aspetti della vita economica e sociale. Mentre la sua presenza è inevitabile, comprenderne le cause e adottare strategie efficaci per gestirla può aiutare a mitigarne gli effetti negativi. Educare il pubblico sull'inflazione e le sue implicazioni, promuovere politiche economiche equilibrate e sviluppare strategie di investimento adeguate sono passi cruciali per garantire una maggiore stabilità economica e un futuro finanziario più sicuro per tutti.
L'inflazione non è solo un numero; è un indicatore chiave della salute economica e, se gestita correttamente, può essere una componente gestibile della crescita economica piuttosto che una minaccia.
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