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Quando finalmente decidete di fare qualcosa di sensato per le vostre finanze, evviva: avete già vinto metà della battaglia. Purtroppo però, mettere i soldi da parte e cliccare "compra" su un prodotto finanziario non significa automaticamente avere un piano. Iniziare senza una bussola equivale a navigare a vista con la scorta di benzina che vi rimane nel serbatoio: potete anche arrivare da qualche parte, ma le probabilità di sbattere contro uno scoglio sono alte.
Qui riassumo e sviluppo i due ultimi errori fondamentali che spesso vedo fare a chi muove i primi passi negli investimenti: la mancanza di pianificazione e la mancanza di cultura finanziaria. Vi racconto anche un caso reale, faccio i conti su commissioni e rendimenti, vi spiego passo per passo come impostare il processo giusto e vi lascio una lista di libri e risorse per non essere più in balia del primo consigliere improvvisato che incontrate.
I quattro errori riassunti
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Errore 1: Concentrarsi su pochi asset (all-in su Bitcoin, Nvidia, ecc.).
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Errore 2: Diversificare troppo e male (collezionismo di prodotti finanziari inutili).
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Errore 3: Mancanza di pianificazione.
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Errore 4: Mancanza di cultura finanziaria.
Errore numero 3: mancanza di pianificazione
Questo è probabilmente l'errore più grave. Potete non essere perfetti nell'esecuzione, potete comprare ETF non perfettamente ottimizzati, potete sbagliare l'entrata in un momento non ideale. Ma senza pianificazione, tutto il resto non vale quasi nulla.
Per pianificazione intendo l'insieme di decisioni che riguardano: budget, risparmio, fondo di emergenza, obiettivi (breve, medio e lungo termine), orizzonte temporale e propensione al rischio. Queste variabili devono guidare l'intera strategia di investimento e solo dopo averle definite si passa a scegliere gli strumenti.
La prima domanda da porsi: perché voglio investire?
Non investite per seguire una moda o perché "ora conviene". La domanda da cui partire è sempre: perché voglio investire? Un investimento che ha senso per chi vuole andare in pensione tra 30 anni non è adatto a chi vuole comprare casa tra due anni. Le risposte possibili determinano asset allocation e strumenti.
Quando qualcuno mi chiede "In cosa conviene investire oggi?", la risposta corretta è: prima mi parli dei tuoi obiettivi, del tuo orizzonte temporale e della tua tolleranza al rischio. Se la persona non ha voglia di parlarne, allora non posso e non devo dare consigli specifici. Qualsiasi suggerimento buttato lì senza conoscere il quadro complessivo è pericoloso; nella maggior parte dei casi è soltanto rumore di fondo o, peggio, un tentativo di vendervi qualcosa.
Se qualcuno vi dice "Ascoltami, investi in questo prodotto X che nei prossimi mesi farà su", mandatelo a cagare.
Un aneddoto reale: l'email della banca
Un esempio pratico che uso sempre per spiegare cosa NON fare: un'amica, che non capiva molto di finanza, aveva investito per anni in fondi gestiti dalla sua banca. Ascoltando qualche base di finanza, si è accorta dei costi altissimi e delle performance a volte inferiori all'indice di riferimento. Ha chiesto aiuto per passare da fondi attivi a ETF. Fin qui tutto bene.
Le cose sono degenerate quando il suo consulente bancario le ha mandato un'email con una lista di prodotti "che conviene accumulare", senza nemmeno rispondere alla domanda elementare: quali sono i costi totali che stai pagando? Dopo una settimana di scuse e divagazioni, il consulente non aveva ancora comunicato le commissioni. Invece, sempre nella stessa email, proponeva cinque/sei prodotti a caso: due fondi attivi tecnologici, un fondo globale, vari ETF sull'S&P 500 con o senza copertura valutaria, un ETF sul Nasdaq e perfino un fondo sulle terre rare da poco più di 100 milioni di capitalizzazione. A chi non capisce nulla di mercati può sembrare una lista "variegata", ma senza una pianificazione è semplicemente caotico e potenzialmente dannoso.
I numeri che fanno male: come le commissioni erodono il rendimento
Prendiamo il caso di un fondo noto, uno di quelli che ha avuto belle performance nell'ultimo decennio. Supponiamo che il fondo abbia reso in media il 10,26% annuo negli ultimi 10 anni e che il benchmark abbia reso il 9,31% nello stesso periodo. Sembra che il gestore abbia fatto meglio, giusto? Ora guardiamo i costi: il fondo in questione costa il 2,56% all'anno in commissioni.
Se il rendimento lordo è 10,26% e togliamo 2,56% di costi, il rendimento netto scende a circa 7,70% annuo. Fate i conti: se al fondo aveste affidato 10.000 euro dieci anni fa, la differenza tra averli tenuti in un ETF a basso costo che replica il benchmark e averli dati al fondo sarebbe stata quasi 3.000 euro mancati di rendimento. Se poi il consulente avesse aggiunto la sua commissione di gestione del solito 1%, la perdita salirebbe verso i 4.000 euro mancati.
Questo non è parlare per mettere paura: è semplice matematica dell'interesse composto. Piccole differenze di costo annuo si amplificano moltissimo nel tempo.
Il conflitto d'interessi: quando il consulente ti vende "l'obbligazione sicura" della sua banca
Nel caso raccontato, il colpo di scena finale è stato la proposta: "Se vuoi un tasso attivo senza rischio, ti posso proporre un'obbligazione emessa dalla banca". Ecco il classico esempio di conflitto d'interessi. Non esiste il tasso attivo senza rischio: rischio e rendimento sono correlati. Ma il messaggio che arriva al cliente è rassicurante e a volte decisivo. Attenzione: un consulente che non chiarisce i costi, che propone prodotti a caso e che spinge emissioni della propria banca non sta facendo consulenza; sta facendo marketing.
L'ordine corretto delle cose: tre step essenziali
Imparatevi questo ordine logico a memoria. Se invertite i passi, finite per fare casino.
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Step 1 - Pianificazione del budget e fondo di emergenza. Fate un budget delle spese, create un fondo di emergenza su un conto separato che copra da 3 a 6 mesi di spese (12 se siete paranoici). Pulite i debiti al consumo. Ottimizzate il risparmio e, contemporaneamente, cercate di aumentare i vostri guadagni nel lavoro.
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Step 2 - Definizione dell'asset allocation. In base agli obiettivi, all'orizzonte temporale e alla propensione al rischio: quanti punti percentuali mettere in azioni, obbligazioni, liquidità, immobili ecc. L'asset allocation fa circa il 70-80% della differenza dei vostri rendimenti a lungo termine.
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Step 3 - Scelta degli strumenti. Solo dopo aver definito gli step precedenti scegliete gli strumenti più efficienti, diversificati e a basso costo. Non è il prodotto più performante quello giusto per voi, ma il prodotto che si sposa con la vostra pianificazione.
Alcuni consigli pratici su strumenti e errori frequenti
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Evitate di comprare microsettori senza senso solo perché "sono in crescita". Ci sono tantissimi ETF settoriali che fanno la gioia dei venditori ma non necessariamente quella degli investitori.
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La copertura valutaria costa: spesso non ha senso per un investitore europeo di lungo termine comprare un ETF con hedge valutario sul mercato americano. La gestione della valuta può essere un costo che erode i rendimenti.
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Attenzione agli ETF con bassa capitalizzazione: un ETF con capitali gestiti molto piccoli può avere problemi di liquidità e spread di costo più elevati. Non è detto che un ETF poco conosciuto sia la soluzione migliore.
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Guardate i costi totali: commissioni di gestione del fondo + costi del consulente + eventuali costi nascosti. Il rendimento netto che entra sul vostro conto è ciò che conta davvero.
Errore numero 4: mancanza di cultura finanziaria
Questo è il compito più difficile. Non si impara tutto in un'ora di video o leggendo un paio di post. Ma senza una base minima di conoscenze sarete sempre in balia di venditori di fumo, consigli improvvisati e scelte sbagliate.
La buona notizia è che oggi l'accesso all'informazione è praticamente illimitato. La cattiva notizia è che la fuffa è altrettanto illimitata. La soluzione? Imparare a riconoscere la differenza tra informazioni serie e rumore, e partire dai libri che filtrano meglio le idee.
Perché la cultura finanziaria è la vostra arma principale
Se capite i concetti base - come funziona l'interesse composto, perché le commissioni contano, cos'è l'asset allocation, quali sono i rischi associati a un ETF o a un fondo gestito - allora potete decidere da soli, risparmiando migliaia di euro in commissioni inutili e prendendo decisioni più ragionate.
Se invece non sapete nulla, vi troverete a subire proposte come quella della banca dell'aneddoto: prodotti scelti a caso, consigli senza analisi delle vostre esigenze, tentativi di vendervi emissioni interne alla banca con frasi rassicuranti del tipo "tasso attivo senza rischio". Non è consulenza: è vendita.
Libri e risorse consigliate
Partire dai libri è una buona idea: c'è un minimo di filtro editoriale che riduce il rischio di imbattersi in sciocchezze totali. Ecco una lista di letture utili per costruire una base solida.
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Il piccolo libro dell'investimento di John Bogle. Fondamentale per capire i vantaggi dell'investimento passivo e degli index fund.
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I quattro pilastri dell'investimento di William Bernstein. Un ottimo mix tra teoria e pratica per chi vuole capire asset allocation, rischio e comportamento umano nei mercati.
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Come investire di Burton Malkiel e Charles Ellis. Un testo breve e ben fatto che rende accessibili concetti chiave come l'efficienza dei mercati.
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Padre ricco, padre povero di Robert Kiyosaki. Libro storico che ha avvicinato milioni di persone agli investimenti. ATTENZIONE: utile per mentalità ma spesso semplicistico.
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O la borsa o la vita di Vicki Robin. Un classico per chi è interessato al movimento FIRE e alla gestione delle priorità economiche per la libertà finanziaria.
Questi testi non sono gli unici, ma rappresentano un ottimo punto di partenza. Dopo qualche libro ben fatto, capirete più facilmente cosa vale la pena seguire online e cosa invece è solo rumore.
Consigli pratici per l'apprendimento
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Ascoltate fonti affidabili e costanti. Seguite qualcuno che spiega i concetti base in modo chiaro e ripetitivo: la ripetizione è l'alleata dell'apprendimento.
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Fate i compiti a casa. Studiate un minimo di matematica finanziaria: tassi, interessi composti, impatto dei costi.
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Non fermatevi ai post virali. Un contenuto che spiega una "leva magica" o "la nuova criptovaluta che rivoluzionerà tutto" merita scetticismo e verifica.
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Se trovate tempo, leggete libri. Già due o tre testi solidi vi danno una prospettiva diversa e vi fanno evitare molte fregature.
Cosa fare e cosa non fare: la checklist pratica
Per chi vuole un riassunto rapido, ecco una lista operativa. Se seguite questi punti, sarete automaticamente in una fascia di popolazione molto più competente nella gestione del denaro rispetto alla media.
Cosa dovete fare
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Fate un budget: controllate le spese e ottimizzate il risparmio.
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Costruite un fondo di emergenza su un conto separato: 3-6 mesi di spese, 12 mesi se siete molto cauti.
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Pulite tutti i debiti al consumo prima di investire seriamente.
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Investite in strumenti efficienti, diversificati e a basso costo (ETF e index fund sono spesso una buona idea).
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Informatevi sui piani di previdenza complementare e sulle soluzioni più adatte alla vostra professione.
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Lavorate per aumentare i vostri guadagni: risparmiare è importante, ma aumentare l'entrata è ciò che fa la maggiore differenza a lungo termine.
Cosa non dovete fare
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Non concentrate gli investimenti in pochi asset scelti a caso.
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Non diversificate eccessivamente in centinaia di strumenti da cui pagherete più commissioni che rendimento.
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Non scegliere strumenti prima di aver definito la pianificazione finanziaria (obiettivi, orizzonte, rischio).
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Non trascurate la vostra formazione finanziaria: il miglior investimento è quello sulla vostra capacità di decidere.
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Non fidatevi di consigli generalisti del tipo "ora conviene accumulare sugli indici americani" se non vengono spiegati i perché e senza valutare il vostro caso specifico.
Perché l'asset allocation conta così tanto
Ripeto perché è importante: l'asset allocation determina la maggior parte della variabilità dei vostri rendimenti. Non è il singolo ETF che farà la differenza quanto la percentuale di portafoglio che assegnate ad azioni, obbligazioni, liquidità e altre asset class. Una giusta asset allocation, allineata ai vostri obiettivi, produce risultati molto più affidabili di una ricerca continua del "prodotto miracoloso".
Questo non vuol dire che gli strumenti siano irrilevanti. Significa che, dopo aver deciso la percentuale di esposizione azionaria, dovreste scegliere strumenti efficienti che replicano quell'allocazione al minor costo possibile. Se siete giovani e avete un orizzonte di 30 anni, una quota azionaria alta ha senso. Se avete 70 anni e state proteggendo un capitale, allora la priorità potrebbe essere preservare capitale e generare reddito.
Come riconoscere un cattivo consigliere
Ecco alcuni segnali a cui prestare attenzione quando qualcuno vi dà suggerimenti finanziari:
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Non vi chiede nulla sulla vostra situazione finanziaria, sugli obiettivi o sull'orizzonte temporale.
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Non vi comunica i costi totali in modo chiaro e trasparente.
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Vi propone prodotti interni alla sua azienda senza spiegare alternative o conflitti d'interesse.
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Vi dà "consigli caldi" basati su previsioni di breve termine del mercato.
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Vi incita a comprare microsettori o strumenti illiquidi senza spiegare i rischi.
Se riconoscete uno o più di questi segnali, alzate una barriera e chiedete spiegazioni chiare. Se non arrivano, cambiate consulente. La vostra salute finanziaria dipende da questo.
Conclusione: prendi in mano la tua strada finanziaria
Se siete arrivati fin qui avete già compreso due cose fondamentali: prima di tutto che investire non è un atto estemporaneo ma un processo; in secondo luogo che la vostra formazione è l'arma più potente per evitare fregature e per costruire un futuro migliore.
Ricapitolando: fate budget, costruite il fondo di emergenza, eliminate i debiti al consumo, definite l'asset allocation in base a obiettivi, rischi e orizzonte, poi scegliete strumenti efficienti e a basso costo. Nel frattempo studiate: libri solidi, fonti affidabili e tempo dedicato all'apprendimento vi renderanno autonomi e vi faranno risparmiare una montagna di costi inutili.
Non esiste la risposta universale a "in cosa conviene investire oggi". Se qualcuno ve la fornisce senza avervi ascoltato, molto probabilmente sta cercando di vendervi qualcosa. Non cambiate il vostro piano per seguire il trend del momento. L'investimento è disciplina e strategia, non romanticismo o collezionismo di prodotti.
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