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Nel mondo degli investimenti, capire dove mettere i propri soldi è fondamentale per costruire un percorso finanziario solido e duraturo. Spesso sentiamo parlare di azioni, obbligazioni, immobili, materie prime, criptovalute e contanti, ma cosa significano realmente questi termini? E soprattutto, è davvero saggio puntare tutto su una sola di queste asset class? In questo articolo esploreremo le principali asset class, il loro rapporto con i concetti di rischio, rendimento e liquidità, e perché investire in una sola di esse può essere una scelta rischiosa e poco efficace per il lungo termine.
Introduzione: Il potere dell’interesse composto e l’importanza della scelta degli investimenti
Abbiamo già parlato del superpotere dell’interesse composto, quel meccanismo magico per cui anche rendimenti apparentemente piccoli possono generare guadagni enormi nel lungo termine. Tuttavia, la chiave di tutto è il lungo termine: senza pazienza e una strategia ben studiata, i soldi non crescono come vorremmo. Nel percorso verso una crescita esponenziale dei risparmi, è cruciale mettere i propri soldi nelle condizioni di generare un rendimento periodico che si compone nel tempo.
Ma dove mettere questi soldi? Per investitori privati non professionisti, la risposta più saggia spesso si trova nell’utilizzo di fondi indicizzati e, soprattutto in Italia, degli ETF (Exchange Traded Funds). Questi strumenti replicano il rendimento degli asset sottostanti, offrendo una soluzione semplice e diversificata. Prima di addentrarci negli ETF, però, è essenziale capire bene cosa sono le asset class, quali sono le principali e perché non è consigliabile investire in nessuna di esse singolarmente.
Cos’è un Asset? Definizione e ambito
Un asset è qualunque cosa dotata di un valore riconoscibile e misurabile all’interno di un mercato di riferimento. Quindi, tutto ciò che ha un valore economico e può essere scambiato o valutato rientra in questa categoria.
Esempi di asset includono:
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Denaro liquido (contanti, depositi bancari)
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Obbligazioni (titoli di debito emessi da stati o aziende)
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Azioni (quote di proprietà di società)
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Materie prime (oro, petrolio, grano, ecc.)
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Criptovalute (Bitcoin, Ethereum, e altre)
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Immobili (case, terreni)
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Beni rari e di lusso (orologi, quadri, vini pregiati)
Per motivi di chiarezza e semplicità, ci concentreremo sulle asset class che sono scambiate in mercati regolamentati o comunque facilmente accessibili, escludendo quindi beni rari e di lusso, che richiedono competenze specifiche, esperienza e una certa propensione al rischio molto elevata.
Rischio e rendimento: la relazione fondamentale negli investimenti
Un concetto basilare da tenere sempre a mente è la relazione tra rischio e rendimento. In generale, il rendimento atteso di un investimento è proporzionale al rischio che si assume. Più un investimento è rischioso, più l’investitore richiederà un premio, ossia un rendimento maggiore, per compensare la possibilità di perdita del capitale.
È importante sottolineare che un investimento a rischio zero che prometta rendimenti elevati non è un investimento, ma una truffa. Chiunque voglia ottenere un rendimento dai propri soldi deve essere disposto ad assumersi un certo grado di rischio.
Il rischio è un concetto relativo e personale: ciò che è rischioso per una persona può non esserlo per un’altra. La strategia vincente sta nel costruire un portafoglio coerente con i propri obiettivi personali e con la propria propensione al rischio, bilanciando opportunità e precauzioni.
Un aspetto critico da evitare sono gli investimenti altamente speculativi, che possono portare a perdite totali o addirittura superiori all’investimento iniziale, come nel caso della leva finanziaria. Questo tipo di meccanismo, che permette di investire soldi presi in prestito, è stato tra le cause della crisi finanziaria del 2008.
Liquidità: che cos’è e perché è importante
Oltre al rischio, un altro elemento fondamentale da considerare è la liquidità di un asset, ossia la sua capacità di essere scambiato facilmente e rapidamente sul mercato di riferimento senza perdite significative di valore.
Un asset è tanto più liquido quanto più è facile convertirlo in denaro contante e quanto più è possibile scambiarlo in porzioni frazionate. Ad esempio:
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Denaro liquido (euro, dollaro) è l’asset più liquido del mondo, frazionabile all’infinito e accettato ovunque.
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Immobili sono beni illiquidi: vendere una casa richiede tempo, procedure complesse e non è possibile frazionarla facilmente (non posso vendere solo due stanze, devo vendere l’intero immobile).
Quando si investe, bisogna sempre valutare quanto un asset sia rischioso e quanto sia liquido, perché questi due fattori incidono sulla flessibilità e la sicurezza del proprio investimento.
Le principali asset class: una panoramica
Le asset class possono essere raggruppate in tre categorie principali, in base al loro livello di rischio e liquidità:
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Liquidi e poco rischiosi: contanti, depositi bancari, alcune obbligazioni con rating elevato.
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Liquidi e rischiosi: azioni, obbligazioni con rating basso, criptovalute.
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Illiquidi e rischiosi: immobili.
1. Denaro liquido e Conti Deposito
Il denaro sul conto corrente è la forma più semplice di investimento, anche se spesso sottovalutata. Tenere i soldi fermi sul conto significa scegliere consapevolmente di non farli fruttare, accettando un rendimento praticamente nullo e un rischio quasi zero.
Il problema è che l’inflazione erode il potere d’acquisto del denaro nel tempo, quindi il valore reale dei soldi sul conto diminuisce progressivamente.
Un’alternativa leggermente più remunerativa è il conto deposito, dove si vincolano i soldi per un periodo prestabilito (da sei mesi a cinque anni) e si riceve un interesse annuo. Negli ultimi anni, grazie all’aumento dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea, alcune banche offrono fino al 4% lordo annuo su vincoli triennali.
Il conto deposito è ideale per somme che si dovranno utilizzare in un futuro prossimo, come ad esempio per pagare l’università di un figlio. È un investimento a basso rischio, ma con rendimento limitato e interesse semplice (non composto).
2. Obbligazioni: prestare soldi a stati e aziende
Le obbligazioni sono titoli di debito. Quando acquisti un’obbligazione, stai prestando denaro all’emittente (stato o azienda), che si impegna a restituirlo alla scadenza, più un interesse periodico chiamato cedola.
Un esempio comune è il BTP decennale italiano, che oggi offre un rendimento lordo del 4% annuo. Se acquisti 10.000 euro di BTP, dopo dieci anni riceverai i 10.000 euro iniziali più 4.000 euro di interessi (400 euro all’anno).
La differenza principale tra obbligazioni e conti deposito è che le obbligazioni sono scambiabili sul mercato finanziario, quindi puoi venderle in qualsiasi momento. Il prezzo a cui venderai dipende dai tassi di interesse vigenti sul mercato:
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Se i tassi di interesse scendono, il valore dell’obbligazione sale.
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Se i tassi di interesse salgono, il valore dell’obbligazione scende.
Questo accade perché l’obbligazione viene rimborsata sempre al 100% del valore nominale a scadenza, ma durante la sua vita può essere scambiata a prezzi diversi in base al contesto dei tassi.
Ci sono due tipi principali di rischio nelle obbligazioni:
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Rischio emittente: la possibilità che lo stato o l’azienda non riesca a rimborsare il capitale. Per questo esistono rating che valutano la solidità dell’emittente (AAA è il massimo, mentre "junk" indica obbligazioni ad alto rischio).
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Rischio di duration: la sensibilità del prezzo dell’obbligazione alle variazioni dei tassi di interesse. Più lunga è la durata, maggiore è il rischio.
Comprendere questi rischi è fondamentale per non commettere errori di investimento, come comprare obbligazioni a lunga scadenza quando i tassi stanno salendo.
3. Azioni: diventare soci di una società
Le azioni rappresentano quote di proprietà di una società. Quando acquisti un’azione, diventi socio e partecipi ai guadagni o alle perdite dell’azienda.
Il guadagno deriva da due fonti principali:
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Crescita del prezzo dell’azione, legata alle aspettative di utili futuri.
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Dividendi, cioè la distribuzione di parte degli utili agli azionisti.
Il prezzo di un’azione è determinato dal mercato in base alle aspettative di crescita futura della società. Per valutare se un’azione è sottovalutata o sopravvalutata, gli investitori usano metriche come il Price/Earnings ratio, ma nessuno può prevedere con certezza cosa succederà domani.
Un esempio emblematico è Apple: chi avesse investito 10.000 dollari nel 2003 oggi avrebbe oltre 5,6 milioni di dollari. Al contrario, chi avesse investito 10.000 dollari in Zoom nel 2020, al suo picco pandemico, oggi avrebbe perso circa il 90% del capitale.
Il mercato azionario tende a crescere nel lungo termine, ma è soggetto a crisi, crolli e fallimenti. Nessuno sa quali aziende guideranno la crescita futura, perciò investire in azioni singole è molto rischioso.
4. Materie prime: un mercato complesso e rischioso
Le materie prime sono beni fisici come oro, petrolio, grano e altre risorse naturali. Investire in materie prime è considerato pericoloso e adatto a professionisti, perché il loro mercato è complesso, volatile e spesso speculativo.
Tra le materie prime, l’oro è quella che merita maggiore attenzione e verrà trattata in modo più approfondito in futuro.
5. Criptovalute: l’asset liquido e altamente volatile
Le criptovalute sono valute digitali non regolamentate da banche centrali, gestite da sistemi informatici decentralizzati basati sulla tecnologia blockchain. La più famosa è il Bitcoin.
Investire in Bitcoin significa scambiare euro per criptovalute sperando che il loro valore cresca nel tempo. Il mercato delle criptovalute è estremamente volatile e imprevedibile: il prezzo del Bitcoin è passato da zero a 60.000 dollari, per poi crollare sotto i 20.000 e risalire a 30.000.
Alcuni credono che un giorno il Bitcoin possa superare il milione di dollari, ma è un investimento ad alto rischio e non adatto a tutti. Nel mondo delle criptovalute, è fondamentale informarsi bene e comprendere i rischi prima di investire.
6. Immobili: il mito del mattone sicuro
In Italia, da sempre si insegna che investire nel mattone sia la scelta più sicura. La realtà, però, è ben diversa: comprare immobili è rischioso e poco liquido.
L’investimento immobiliare può avvenire in due modi:
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Investimento diretto: acquistare una casa per viverci, rivenderla o affittarla per ottenere una rendita.
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Investimento indiretto: attraverso prodotti finanziari legati al settore immobiliare, come fondi immobiliari o società specializzate.
Nel prossimo approfondimento smonteremo i luoghi comuni legati all’investimento immobiliare e vedremo come valutare correttamente questa asset class.
Perché non dovresti investire in nessuna asset class singolarmente
Dopo aver esaminato le caratteristiche di ciascuna asset class, emerge chiaramente che investire solo in una di esse è una scommessa che si avvicina al gioco d’azzardo:
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Le obbligazioni singole presentano rischi più elevati di quanto si pensi, tra rischio emittente e rischio di duration.
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Le azioni singole sono altamente volatili e imprevedibili.
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Gli immobili sono rischiosi, poco liquidi e richiedono un impegno significativo.
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Le criptovalute e le materie prime sono molto rischiose e adatte solo a investitori esperti.
La soluzione vincente non è scegliere un singolo asset, ma combinare in modo diversificato queste asset class, utilizzando strumenti efficienti come gli ETF e i fondi indicizzati. La diversificazione riduce il rischio complessivo e aumenta le probabilità di ottenere una crescita stabile nel lungo termine.
Conclusione: costruire una strategia di investimento solida e diversificata
Investire non significa semplicemente mettere i soldi in un asset e sperare che crescano. Significa comprendere profondamente i concetti di rischio, rendimento e liquidità, conoscere le caratteristiche delle diverse asset class e costruire un portafoglio coerente con i propri obiettivi e la propria tolleranza al rischio.
Il denaro liquido e poco rischioso come i conti deposito può avere senso per somme da utilizzare nel breve termine. Le obbligazioni e le azioni sono strumenti fondamentali per la crescita del capitale, ma vanno usate con consapevolezza e diversificazione. Le materie prime e le criptovalute sono asset di nicchia, adatti solo a chi ha esperienza e voglia di assumersi rischi elevati. Gli immobili, infine, sono un investimento complesso e poco liquido che richiede attenzione e conoscenza.
In nessuna di queste asset class è saggio investire tutto il proprio capitale. La via maestra è combinare queste classi in un portafoglio diversificato, magari attraverso ETF e fondi indicizzati, per sfruttare il potere dell’interesse composto e ottenere una crescita esponenziale nel tempo.
Nei prossimi approfondimenti, continueremo a sfatare miti comuni e a scoprire le strategie più solide ed efficienti per investire nel lungo termine. Nel frattempo, ricordati di informarti, di non correre rischi inutili e di costruire la tua finanza personale con pazienza e criterio.
Non esiste la formula magica per diventare ricchi da un giorno all’altro, ma con conoscenza, disciplina e una buona strategia, puoi mettere i tuoi risparmi sulla strada giusta per un futuro finanziario più sereno.
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